Le lapidi toponomastiche rilevate all’interno delle mura sono 303, realizzate in periodo successivi, con dimensioni, materiali, lettering diversi. 197 sono costituite da una semplice lastra di spessore 2-3 cm, in marmo di Carrara (di diversa qualità: bianco c, p, venato) di dimensione variabile da 68x36 fino a 78x48, ancorate alla muratura per mezzo di graffe, incollate o incassate sulla facciata. 80 da una lastra di marmo riquadrata con una cornice di bardiglio, alcune in Piazza Grande ed in via del Saracino sono in pietra serena, rese illeggibili dagli agenti atmosferici.
Il lettering utilizzato è di almeno 5 tipologie diverse ed uno, il modello B, fa riferimento alle incisioni individuate su alcune lapidi individuate sulla facciata del Palazzo dei Priori, ascrivibile al secolo quindicesimo.
Una datazione certa non risulta allo stato attuale possibile, anche la consultazione dell’archivio fotografico della associazione la Chimera ha dato risultati poco incoraggianti. Alcune immagini dei primi decenni del novecento evidenziano come una lapide del Corso Italia sia esattamente uguale alle attuali, lastre di marmo bianco carrara di dimensione allungata, con incisioni geometriche o bordate con una fascia più scura ( Corso Italia, Palazzo Guillichini lapide numero 132- fotografia del 1931 - 1935). Un’altra fotografia del 1955 evidenzia come in quel momento fossero già in uso le lapidi con la bordatura di bardiglio. Complessivamente le lapidi sono in cattivo stato di conservazione, molte sono rotte o fratturate, la maggior parte è inglobata da strati successivi di intonaco della facciata, e generalmente non si è tenuto conto della loro presenza nel collocare i cartelli stradali, commerciali, apparecchi illuminanti o le bandiere dei quartieri. L’immagine che ne deriva è confusa degradata ed evidenzia scarsa attenzione e manutenzione, proprio degli elementi fondanti l’identità di luogo.
SCENOGRAFIA URBANA E SOSTENIBILITÀ
LAPIDI
TOPONOMASTICHE
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